domenica 29 novembre 2015

Si tirano le somme

Ci siamo. Domani si consegnano le ricette. Ogni virgola deve essere al suo posto. Manca ancora qualche dettaglio ma non c'è più il tempo di vaneggiare e rincorrere le farfalle.

E' come un esame all'università: arriva il momento in cui il tempo scade e devi appoggiare quel dannato foglio sulla scrivania del docente. Quello che c'è scritto non dà più possibilità d'appello. Sembra sempre poco, sembra sempre che si potesse fare qualcosa di meglio. Ma è proprio quando sei spinta dall'insicurezza di non aver fatto mai abbastanza che dai il meglio di te. Perchè hai la consapevolezza di non essere arrivata da nessuna parte, ma di essere ancora in divenire e ti dai la possibilità di sorprendere e di sorprenderti.



Io non mi accontento e forse per questo sono un'insicura cronica, ma sicuramente è proprio per questa insicurezza che ho intrapreso il The Pastry Queen. Perchè sono cocciuta e non gliela lascio vinta. Perchè è un percorso in cui crescere e in cui imparare a muoversi e cavarsi fuori dai problemi. Perchè è un viaggio dove cerchi di trovare l'impossibile e il modo di realizzarlo. Ed è estremamente stimolante. Devi combattere con i pugni e con i denti contro te stessa, quando avresti voglia di sbattere la testa contro il muro perchè quella dannata glassa l'hai modificata 25 volte prima di riuscire a trovare la perfezione. Ma alla fine hai vinto tu e ci sei riuscita. E quando ci arrivi ti sembra di camminare sulle nuvole.

E quindi domani si chiude il primo capitolo, preoccupata ma alleggerita. Perchè come direbbe qualcuno di importante "il dado è tratto".
E soprattutto è un percorso in cui ho camminato sulle mie gambe con i miei due allenatori che di vedetta mi indicavano la strada ma mi permettevano di percorrela, crescendo incampando e ricominciando a camminare. E si, ne sono estremamente orgogliosa.

Ora si comincia il count down. E l'adrenalina sale.