Mi imbatto in questa realtà ad una fiera e rimango strgata dal Packaging e dalla loro storia. Propongo alla redazione un pezzo su di loro e subito mi danno l'ok. Pronti Via verso Cantù a scoprire un mondo immerso tra Dolci, pizzo e legno...
Trovate l'articolo nel numero di Ottobre 2014, insieme a tanti altri servizi interessanti, come quello dedicato ad un Pastry Chef spagnolo, Xavi Donnay e gli spunti per un Natale "avanguardista".
"Siamo a Cantù. Spegniamo il navigatore in via Sesia 6 e lasciamo
la macchina nel grande spiazzo davanti la pasticceria e in pochi passi ci
troviamo di fonte all’ingresso: se guardiamo verso l’alto leggiamo chiaramente
la grande M metallica e la scritta che l’accompagna, “Marra. Pane pasticceria
pause e delizie”

Varchiamo le porte a vetro e ci troviamo catapultati in una
realtà a tutto tondo. Di fronte ci accoglie il banco di frollini e torte da
forno, se guardiamo in fondo alla sala a sinistra ci sorride il banco del pane
e avvicinandoci, il cioccolato e la mignon. Accanto abbiamo qualche oggetto di
design e arredo e nell’angolo diametralmente opposto del locale c’è il bancone
del bar e qualche tavolino, con i clienti seduti e intenti a gustare le
prelibatezze appena servite. Ogni settore non è distinto dagli altri, ma unito
dal bancone a serpentina che racchiude tutto il lavoro e la cura della
produzione. Non manca nulla, tantomeno la saletta al piano superiore già
apparecchiata per il pranzo.
Siamo curiosi e affamati, ma non di dolce, non di assaggiare
tutte le curate preparazioni che ci troviamo davanti, ma di sapere la storia di
chi con il proprio lavoro, i propri sogni e tanti sacrifici è riuscito a creare
e mantenere viva la realtà che stiamo toccando con mano.
Ci accoglie Carmen con il sorriso, ci mostra i laboratori,
più grandi ancora della pasticceria e lustrati come se fossero il piatto in cui
servire al cliente la pietanza appena ordinata, poi ci accomodiamo attorno a un
tavolo per sentire la sua storia. Lei è la proprietaria, insieme al fratello
Alessandro e ai due rispettivi coniugi, Giovanna e Tino. Ma ci ricorda che
Fulvio e Celestina, i genitori, sono le loro vere colonne portanti, se non
fisicamente di sicuro per il morale.
Marra nasce come panificio nel 1970 per iniziativa di
Fulvio. Dal ’90, con il primo ampliamento, l’attività continua a crescere e
apre altri punti vendita con i rispettivi laboratori per le strade di Carrù. Stanchi della troppa promiscuità,
decidono nel 2008 di unificare tutti i laboratori acquistando una vecchia
miniera e trasformandola in quello che oggi è la Pasticceria Marra, con un
nuovo logo, nuovi arredamenti firmati Costa e una forte impronta comunicativa
curata da Giulia di Bartolomeo.
La loro proposta copre tutte le fasce della giornata dalla
colazione sino al pomeriggio inoltrato prima della cena. Alessandro cura in
prevalenza il pane mentre Marzo Zappa è a capo della pasticceria. L’organico è
costituito da trentacinque persone, considerando anche chi lavora nei due punti
vendita in città che, ormai senza laboratorio, hanno comunque deciso di
mantenere. Tutto è fresco, prodotto con materie di prima qualità. Nessun
compromesso. Aggiornamenti, corsi e novità sono i beneaccetti.
La particolarità che ci ha colpiti è l’attaccamento al
territorio, il forte legame che purtroppo in molte realtà si sta perdendo più o
meno volutamente e che invece qui si è cercato di mantenere vivo. Carmen ci
spiega che pizzo e legno sono intrinsechi della tradizione di Cantù. Tanto che
il pizzo aveva addirittura concorso per essere decretato patrimonio
dell’umanità e che i loro mobilifici sono conosciuti in tutta Europa. Nascono
così due progetti: la linea “Dolci e tradizioni di Cantù” e la collezione “Ex
lignum”.
La prima si lega al pizzo: nasce in occasione della
presentazione del pizzo come patrimonio dell’umanità: si compone di una torta,
la “Quater Para”, su cui viene chablonato il disegno di un merletto, il
“Tombolo”, un lievitato semisfogliato che ricorda il Kranz e i “Fuselli” in
cioccolato, ispirati agli ossi per la lavorazione del merletto.
Ancor più particolare è il progetto “Ex Lignum”, che nasce lo
scorso ottobre dalla collaborazione con Maurizio Riva di Riva 1920, per
esaltare la tradizione della lavorazione del legno della zona, e che spera di
innescare “la settimana del legno” come evento annuale da tenere ogni prima settimana
di ottobre. La collezione si compone di quattro elementi: una torta formata da
tre dischi di frolla intervallata da confettura di ciliegie, spalmabile alla
macadamia e streusel al cacao, sul cui disco superiore sono impressi anelli
concentrici a ricordare la sezione di un albero; un vasetto della medesima
spalmabile utilizzata per il ripieno; una tavoletta di cioccolato fondente 70%
decorata “effetto legno”; e una scatola di biscotti con farina di mais allo
sciroppo d’acero. Per chiudere il cerchio, il tutto è venduto in una scatola di
Caudex, un particolare materiale ottenuto dagli sfridi di legno naturale.
Il panorama appena delineato è ampliato anche da un settore
di pasticceria salutistica per ovviare le intolleranze sempre più diffuse,
tanto che propongono brioches senza latticini e senza uova e sotto Natale, il
panettone senza latticini, sostituiti invece dall’olio d’oliva extra vergine.
Non solo, anche la proposta per il pranzo offre piacevoli
sorprese. Ci fermiamo a mangiare per continuare qualche chiacchiera con Carmen
e assaggiamo una delicata zuppetta di pesce al profumo di prezzemolo, mentre
lei degusta il pollo al pepe rosa con cavoletti di bruxelles e patate senapate.
Dopo qualche minuto di religioso silenzio immerse nei sapori
mi dice: “Se lo vuole dire, questo posto per noi è un sogno realizzato”.
Come non potrei? Un’affermazione così, vale più di ogni
dettaglio che si possa descrivere."