mercoledì 17 giugno 2015

Non una semplice demo

Sono in CastAlimenti.

L'ho già detto mille volte. Per me questo posto è casa. Anche se sono passati due anni e anche se sono cambiate tante cose rispetto a quando l'ho vissuta io. Ma la nostalgia e i ricordi non svaniscono, e ogni volta che rimetto piede in quelle aule è come se non me ne fossi mai andata. 

Questa volta però è diverso. 
 






Sulla porta dell'aula magna leggo: Dimostazione Artebianca con Italia Zuccheri, Boldetti. 

Oh mio Dio, si, sono proprio io. Emozione è la prima parola che salta alla mente. Tremarella la seconda. 

Sono entrata in quell'aula almeno un migliaio di volte. 
La prima dimostrazione che ho fatto in qualità di assistente è stata per una demo Callebaut sulla Pasqua, probabilmente un mesetto dopo aver iniziato lo stage. Non avevo nemmeno idea di cosa volesse dire temperare il cioccolato e tutto mi sembrava magia. Mi ricordo ancora quanto fossi impacciata e insicura, anche se cercavo di dare il meglio e non farlo trapelare. Ero agitata all'idea di essere di fronte a tutto quel pubblico, anche se loro non si sarebbero nemmeno accorti di me, perchè la mia funzione era solo di far filare tutto liscio. Ciò che interessava era tutt'altro. Ma per me era un ruolo importante comunque.

E poi ne sono passate tante altre. Tanti corsi, tanti docenti diversi. Tante cose viste, preparate, assaggiate e imparate. Anche una Demo di Italia Zuccheri accanto a Stefano Laghi.

E poi arriva questo lunedì. E dietro quel banco ci sono io. Da sola. 
A parlare di zuccheri di fronte a tutta la platea, con l'aula magna piena. A presentare le mie ricette. A mettermi alla prova e ad aspettare il loro giudizio. Che è poi quello che conta, perchè è come se i pasticceri seduti sugli spalti fossero i miei clienti che ascoltano e assaggiano, che apprezzano o contestano l'operato. Come infondo avviene in qualsiasi "bottega".

Ovviamente Paolo Foglio ci mette lo zampino e con la sua presentazione mi fa emozionare anche di più... 
Ma dopo un bel respiro si parte. E come per le prime a teatro, fatto il primo passo del balletto, tutti gli altri vengono da sè. 




2 commenti:

  1. " Io amo la pasticceria ci so anche lavorare ma c'è in me un tortuoso pensiero ,come si fa a lavorare con lo zucchero semplice ora che sappiamo come è lavorato chimicamente ? Non pensi che sia dannoso ?...e così pure la farina ?...e se così è insegnate allora ad usare i prodotti buoni e non nocivi ,giusto ?

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    1. lo zucchero non è trattato chimicamente ma depurato termo-meccanicamente. Non c'è alcun residuo al suo interno e non è bianco come si pensa, ma trasparente. è visto bianco perchè la trasparenza riflette la luce. accadrebbe allo stesso modo con pezzetti di vetro.
      Lo zucchero come la farina non fanno bene nel senso che ora come ora non apportano nutrienti da quanto sono lavorati, ma nello stesso tempo il dolce non dovrebbe essere inteso come base dell'alimentazione ma come un di più da consumare ogni tanto che il nostro corpo non ha problemi ad assimilare e smaltire. Io mi preoccuperei di più di tutto lo junk food che viene consumato ogni giorno. I carrelli della spesa sono pieni da schifezze e la stessa base alimentare basata sulla pasta è deleteria perchè la pasta non è nient'altro che un carboidrato, esattamente come lo è lo zucchero. O sull'ostentazione delle proteine animali....

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